Qualche giorno fa un collega lamentava - su un Social, ché
voleva renderlo pubblico – come i ragazzini fossero disattenti e maleducati la
sera della commemorazione del Giorno della Memoria nel suo paese. Gli davo
tristemente ragione considerato che anche io ho visto, negli stessi giorni,
bambini svogliati e disattenti anche su un argomento ben più frivolo (il mio
libro sui Vigili del Fuoco).
Oggi mi sono ricreduta.
Stamattina gli studenti del Pascal mi hanno dato un esempio
e una lezione. Mi sono infrattata per caso alla loro commemorazione della
Giornata del Ricordo e della Memoria presso il cinema e non c’era una mosca che
volava. Attenti, silenziosi e partecipi. Zero telefonini, nessuna lucina blu in
sala.
E allora mi sono chiesta qual era la differenza, e faccio
mie le parole di introduzione alla rappresentazione, che era sui Desaparecidos
in Argentina. Memoria vuol dire memoria di TUTTE le malefatte dell’umanità e di
tutti gli attentati alla libertà, al pensiero e alle parole. “Anche in questo
momento, mentre vi parlo e voi mi ascoltate o non mi ascoltate, qualcuno in
giro per il mondo soffre. Nei paesi africani, ma anche in quelli europei. Per le
sue idee politiche. Potrebbe succedere a ognuno di noi”, riassumo quanto detto
dall’attore e ideatore del progetto.
E forse – forse, non ho la verità in tasca – l’attenzione
dei ragazzi se deve anche MERITARE, raccontando storie diverse, più vicine a
loro, con le loro parole e i loro mezzi di espressione.
Perché in questo caso, ascoltano.
Info sulla rappresentazione qui
http://www.simonezoja.com/#!dal-buio/c1yus